La Stella di Natale è una specie di Euphorbia, una pianta che ebbe origine in Messico e che viene conosciuta anche come Poinsettia, ovvero il nome di colui che la introdusse per primo nel 1825. Basti pensare perfino che ancora oggi in America e in alcune zone dell’Europa, è abitudine festeggiare il Poinsettia Day che si celebra il 12 dicembre.
L’aspetto particolare di questa meravigliosa pianta è senza dubbio la sua infiorescenza che ci stupisce con i suoi bellissimi fiori nel periodo natalizio. Il fiore viene chiamato ciazio ed è costituito da palline gialle di piccole dimensioni e verdi al centro; quelle rosse invece sono delle brattee ovvero delle foglie che si sono modificate per rendere i fiori più visibili agli impollinatori.
Stella di Natale: conosciamo meglio questa pianta
Quando parliamo della Stella di Natale, parliamo di una pianta esigente e non proprio facile da coltivare il cui processo inizia nel mese di Dicembre e dura fino al mese di Febbraio e infatti dopo la festività natalizia questa perde le sue foglie e sono in molti a gettarla nella spazzatura in quanto convinti che sia morta. Infatti la pianta in questi casi non è morta, ma semplicemente si trova in un riposo vegetativo.
La Stella di Natale non ama particolarmente il freddo e la stessa cosa avviene anche con il caldo eccessivo. Questo è proprio il motivo per il quale se si decide di coltivarla in casa si consiglia di tenerla lontano dalle fonte di calore e dagli spifferi gelidi invernali. Inoltre si tratta di una pianta che ha bisogno di 8 ore di luce solare ogni giorno anche se dovranno essere evitati i raggi diretti, specie nei mesi più caldi in cui le temperature sono troppo alte.
Come si coltiva la Stella di Natale?
Come già detto, il processo di trasformazione delle brattee e della fioritura, inizia nel mese di Dicembre durando fino a febbraio e riposandosi durante la stagione primaverile in cui sfiorirà e perderà le sue foglie. Questo è il normale ciclo naturale della Stella di Natale per cui si consiglia di agire con tutta una serie di passaggi fondamentali che vi spiegheremo qui di seguito.
- tagliare i rami;
- disinfettare i tagli;
- travasarla.
La prima cosa da fare è quella di tagliare tutte le parti secche e di potare tutti i rami di circa un terzo usando una cesoia ben affilata e soprattutto disinfettata. In tal senso bisogna fare attenzione alle nostre mani proteggendole con un paio di guanti al fine di evitare il lattice tossico. Una volta fatto ciò si potrà optare per travasarla all’interno di un contenitore un po’ più grande utilizzando un terriccio per piante da fiore in cui inserire delle perle bio attivanti.
Si tratta di un prodotto biologico di origine naturale che andrà a stimolare l’attecchimento delle radici fornendo inoltre tutti gli elementi nutritivi necessari quando la pianta riprenderà tutta l’attività vegetativa, almeno giusto per i primi 2 mesi. Inoltre per migliorare l’apporto idrico e per poter anche evitare i marciumi radicali, vi suggeriamo di mischiare anche alcuni cristalli a lento rilascio.